lunedì 16 ottobre 2017

Taralli sugna e pepe per la Giornata Mondiale del Pane


Che dire dei taralli sono un monumento.
Street food per eccellenza, intimamente radicato nelle abitudini alimentari dei napoletani che, si sa, per secoli sono stati abituati a consumare cibo in strada, adeguando le proprie necessità al portafoglio, alla stagionalità e e a ciò che offriva la ristorazione. 
Uno street food per così dire necessitato.
Probabilmente di taralli se ne sono sempre fatti, una prammatica del Regno di Napoli, cita i taralli inseme a maccarune, ceppole (zeppole), vermicelli, susamelli, tra i prodotti di consumo comune per la popolazione napoletana attestandone quindi la risalente radicazione nei costumi alimentari di Napoli.

Fortunato tene 'a rrobba bella, 'nzogna nzò! 

Il richiamo del tarallaro Fortunato reso famoso dalla canzone di Pino Daniele.
 


Quanti tarallari nei secoli si sono avvicendati arrancando per i vicoli di Napoli con la loro sporta piena di prelibatezze a buon mercato democraticamente e forse un po' promiscuamente accessibili a tutti, paré ‘a sporta d”o tarallaro, tutti ci mettono le mani :-)

 credit: cibocampania.it

I taralli sono semplici da fare, soprattutto se si utilizza il lievito di birra mentre l'impiego del lievito madre impone qualche accortenza in più, ma tutto fattibile.
Il gioco vale la candela.

Taralli sugna a pepe a lievitazione naturale la ricetta è presa qui


120 g di lievito madre rinfrescato
280 g di farina tipo 0
120 g di sugna
100 g di acqua
100 g di mandorle sgusciate tritate grossolanamente,
5 g di pepe nero macinato grosso
6 g di sale fine.

Per la finitura:
50 g di mandorle sgusciate intere.

Nella planetaria, frusta a gancio velocità 1 – 2 incorporare la farina con lo solo strutto, risulterà un composto piuttosto granuloso. Unire il lievito madre spezzettato, l'acqua, il composto finale dovrà essere piuttosto sodo, eventualmente aggiungere altri 10 – 20 g di acqua se fosse necessario per compattare l'impasto ma non eccedere.
Impastare per qualche minuto, unire le mandorle tritate, il pepe e il sale. Lavorare poco.
L'impasto dovrà risultare compatto ma non estremamente liscio e uniforme.
Lievitare coperto in luogo caldo fino al raddoppio (nel mio caso 4 ore).
Stendere l'impasto su un piano leggermente infarinato, meglio se con le mani fino ad ottenere un quadrato di circa 2 cm di spessore da cui con l'aiuto di un tagliapasta ricavare 12 strisce.
Lavorare delicatamente ciascuna delle strisce a mò di cordone allungandola un po'.
Ripiegare ciascun cordone a metà su se stesso, arrotolarlo torcendolo delicatamente, chiudere unendo le estremità in modo da formare un tarallo, premere leggermente con le dita sul punto di chiusura.
Sistemarli su una teglia protetta da carta da forno, decorare con le mandorle intere.
Lasciare lievitare ancora un'oretta.
Cuocere in forno statico a 180° già a temperatura per circa 30 minuti. Attenzione devono prendere colore ma non bruciare.
Sfornare, riportare il forno a 90° rimettere i taralli in forno per un'altra mezz'ora.

Quindi all'attacco …
I taralli sugna e pepe a differenza di tutti gli altri tipi di tarallo si mangiano cauri cauri, appena usciti dal forno. Caldi sono da svenimento, un paradiso sensoriale molto terrestre :-)
L'unica controindicazione è il giro vita … rischiamo :-)

Per la versione dei taralli con lievito di birra vi rimando qui ad una delle mie maestre che interpreta altre mie maestre.
Bisogna sempre studiare :-)
http://www.calendariodelciboitaliano.it/


Anche il Calendario del Cibo Italiano si unisce con entusiasmo alla grande raccolta panosa che Zorra organizza ogni anno in occasione del World Bread Day per celebrare il più semplice ma nel contempo più popolare cibo che abbraccia ed unisce tutto il mondo nel suo inconfondibile e fragrante profumo.

L'immagine può contenere: sMS

 

8 commenti:

  1. Bellissimiiii!!!! E sicuramente buonissimi come quelli di un tempo! A presto LA

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  2. I taralli mi fanno letteralmente impazzire, così come il tuo post, che ha evocato alla perfezione l'atmosfera della Napoli d'antan.
    Grazie!

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  3. I taralli fatti in casa non mi sono mai riusciti... e forse non è un caso visto che al lavoro un mio collega pugliese ci fornisce annualmente scorte infinite. In ogni cassetto, mobile, mensola, c'è un sacchetto di taralli tanto che ormai i taralli sono entrati a far parte dello staff! I tuoi sono irresistibili, sarà che io amo il pepe sopratutto nei lievitati!

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  4. Non ho mai assaggiato la versione originale e rimedierei volentieri con i tuoi :-P

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  5. Che bellezza.. e quanti ricordi che mi riportano a Napoli e al raduno!

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  6. Strepitosi i tuoi taralli, complimenti molto invitanti!!!!

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  7. They look delicious, interesting story! Grazie per la tua partecipazione al Giorno Mondiale del Pane.

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  8. Grazie carissima per questa delizia che devo trovare il tempo di fare ;)

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