giovedì 31 dicembre 2015

I “sospiri” di Natale


Un soffio liquoroso, un tempo si diceva spiritoso, che pervade la vellutata, evanescente, a tratti decisa, consistenza.
Questi “sospiri” sembrano rubati ai tavolini da tè delle nonne, dolci d'altri tempi che ora non si usano più.
E infatti provengono dai ricordi ….. ancora una volta di un'impagabile amica.
Quanti racconti in questi anni …. quante memorie … esistenze intrecciate e districate … e chiacchiere …. e lacrime e risate …. e tante ricette, da fare e da assaggiare ...
Perdiamoci nel sapore dolce amaro di questo “sospiro” …

. ma solo per il momento :-)


200 g. (circa) di pan di spagna
2 pizzichi di pisto
5 fichi secchi
100g. di mele cotogne semicandite
1 manciata di mandorle
2 cucchiai di confettura di amarene
cacao
rum e strega



per la copertura
Cioccolato fondente al 72%



Passare nel mixer le mele cotogne fino ad ottenere un composto quasi cremoso.
Tritare grossolanamente le mandorle.
Tritare finemente i fichi secchi.
Nel kenwood, velocità 1, frusta K, unire via via il pan di spagna, le mele cotogne, la confettura di amarena, i fichi, il pisto, qualche cucchiaio di cacao, un bicchierino tra rum e strega.
Impastare a lungo aggiungendo eventualmente altro cacao o altro liquore per ottenere un composto dalla giusta consistenza.
Unire le mandorle, lavorare ancora fino ad ottenere un composto ben amalgamato ma ancora piuttosto umido.
Le dosi sono indicative, bisogna osservare, saggiare ed assaggiare :-)
Trasferire in un contenitore ermetico e lasciare riposare in frigo per qualche ora, anche per un'intera giornata.
Formare delle cupolette (le mie erano circa 30 g. l'una, che ci volete fare sono maniacale), ricoprire con cioccolato temperato o, in alternativa rotolare nel cacao in polvere.






giovedì 24 dicembre 2015

Auguri stellati per un sereno Natale, il pane pitka

Buongiorno! Buona vigilia, che state preparando di bello?
Io sono alle prese con i preparativi del classico cenone napoletano a base di frutti di mare, frittura di pesce, insalata di rinforzo …. e per finire ….una montagna di struffoli e frutta secca! E voi?
Ma, prima di addentrarci nella cucina napoletana facciamo un salto in Bulgaria … ancora una volta la Cuochina ci fa scoprire meraviglie … una stella augurale … tutta da mangiare!
Quale migliore augurio del pane … il pane è ricchezza, è vita, è prosperità, è amore …. cosa possiamo augurarci di meglio?
Auguri di un sereno Natale
 
190 g. di latte tiepido
80 g. di yogurt greco
1 pizzico di bicarbonato
1 cucchiaino di miele
1 bustina di malto d'orzo
1 cucchiaino di sale
50 g. di olio di arachidi
1 uovo
470 g. di farina manitoba + 1 cucchiaio
10 g. di lievito di birra
2 0 3 cucchiai di burro fuso o olio

tuorlo e latte per pennellare

Sciogliere il lievito di birra con il cucchiaino di miele in metà del latte tiepido,unire 1 cucchiaio di farina, mescolare. Coprire con pellicola lasciare fermentare per 10 minuti.
Unire il bicarbonato allo yogurt, mescolare.
Miscelare la farina con il sale.
Nel kenwood, frusta a gancio, velocità 1, unire via via la farina con il sale, il lievito “effervescente”, la restante parte di latte caldo, lo yogurt col bicarbonato, l'uovo e l'olio.
Impastare a velocità 2 per 10 minuti. Deve incordare.
Trasferire la pasta sulla spianatoia, impastare a mano per qualche minuto. Procedere alla formatura.
Con quest'impasto è possibile preparare 2 pani da 18 cm di diametro o 1 di diametro maggiore e più decorato del mio e con i ritagli un estroso e irregolare pane che è stato il primo ad essere consumato, che però merita di essere fotografato e presto posterò, del resto con un impasto così versatile ce n'è da fare :-)
Dividere l'impasto in 4 parti uguali, formare 4 palline. Coprire delicatamente e leggermente, senza sigillare, con pellicola per evitare che la pasta a contatto con l'aria possa seccare.
Prendere una pallina alla volta lasciando coperte le altre e stenderla sottilmente. Sistemare la sfoglia in una teglia protetta da un foglio di carta da forno, spennellarla abbondantemente con il grasso (burro fuso o olio) prescelto. Stendere la seconda pallina sottilmente più o meno delle stesse dimensioni, sovrapporla alla prima, spennellare con il grasso, continuare con le altre due sfoglie. Non ungere la superficie dell'ultima sfoglia.
Con l'aiuto di un cerchio da pasticceria e di un coppapasta (nel mio caso rispettivamente di 18 cm e 8 cm di diametro per un pane più grande, ovviamente scegliere dimensioni armoniche) ritagliare dalla pasta due cerchi uno più grande l'altro piccolo che servirà da decorazione.
Formare entrambi allo stesso modo.
Porre al centro del cerchio un bicchierino (o un bicchiere nel caso di un pane dal diametro più ampio), praticare delle incisioni simmetriche nette e profonde dal primo all'ultimo strato dall'orlo del bicchiere fino all'estremità del cerchio formando una croce. Dividere ciascuno dei 4 spicchi che si daranno formati a metà. Al centro di ogni spicchio partendo dal bordo del bicchiere fin oltre la metà dello stesso spicchio incidere profondamente creando un taglio centrale.
Eliminare il bicchiere la sua traccia resterà come riferimento per la parte successiva della formatura.
Prendere la base dello spicchio infilarla delicatamente nel taglio arrotolandola su se stessa, ripetere l'operazione. Continuare così per tutti gli spicchi. Sistemando man mano le basi attorcigliate in modo da far risaltare la sfogliatura incidendo se necessario l'attaccatura al centro del la stella che dovesse entrare in tensione per effetto della torsione.
Le immagini, molto più esplicative delle mie parole, sono qui.
Arricciare la stellina piccola sistemandola al centro di quella grande.
Lasciare lievitare coperto in forno con la lucetta accesa per circa due ore.
Pennellare con tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di latte.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per circa 30 – 35 minuti, ruotando la teglia a metà cottura.
Attenzione a che non si scurisca troppo. Deve dorare.
Appena fuori dal forno ungere leggermente il pane con un po' di burro fuso (o olio).
Per la ricetta ho preso spunto da questo bellissimo blog che merita di assolutamente una visita … e già che ci siete un'occhiata anche qui non fa male :-)


venerdì 18 dicembre 2015

Baitsaany salat per l'abbecedario culinario mondiale


Dalle spiagge della Tunisia alle steppe della Mongolia, una bella escursione termica!
L'Abbecedario culinario riprende il suo viaggio, siamo in Mongolia.
Ci aspetta il nostro ambasciatore, l'Uomo in bagno, con un fumante piatto di bansh …. ed io …. porto il contorno …. una fresca insalata che ben si accompagna ad un piatto di carne.
Un'insalata in Mongolia? Una rarità!
Considerata la conformazione del territorio desertico e montuoso, che rende la superficie coltivabile molto limitata, in Mongolia le verdure sono piuttosto rare, bisogna accontentarsi di ciò che cresce spontaneamente sfidando il freddo e le intemperie.
E quando si trovano la loro preparazione, come del resto quella di tutti i piatti mongoli, è semplice ed essenziale, lontana dai nostri canoni, che tra l'altro non è detto che siano “migliori” o “prevalenti”.
L'Abbecedario serve anche a questo …. ad abbandonare i preconcetti scoprendo che in definitiva non si è mai tanto lontani :-)
Con questo post partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per la Mongolia è ospitato dal blog Un uomo dal bagno alla cucina.

200 g. di cavolo cappuccio affettato sottilmente
100 g. di carote tagliate a julienne
3 cucchiai da tavola aceto bianco
3 cucchiai da tavola di acqua
1cucchiaio raso da tavola di zenzero essiccato in polvere
2 cucchiai da tavola di zucchero di canna

In una ciotolina unire l'acqua, l'aceto, lo zenzero e lo zucchero di canna, mescolare.
Versare sulle verdure, mescolare il tutto.
Trasferire in frigorifero. Lasciare insaporire per circa 20 minuti
Scolare l’eventuale liquido in eccesso.
Servire
La ricetta è presa qui
 

L'Abbecedario Culinario Mondiale!

domenica 13 dicembre 2015

Quanti modi di fare e rifare la vassilopita

Buongiorno! Siamo alla seconda domenica del mese, e, come tutti i mesi, si va fuori ... siamo ospiti nella bellissima Grecia, da Marina, cucineremo insiemela vassilopita di nonna Andromaca.
Si proprio la vassilopita, il dolce tradizionale che si prepara per capodanno come augurio di buona fortuna per il nuovo anno.
Un dolce di casa .... ogni famiglia ha la sua ricetta ..... Marina ci fa un dono prezioso, la ricetta sua nonna, fortuosamente ritrovata su un fogliettino ingiallino.
 Un impasto antico, buono e semplice, sbricioloso e profumato.
Grazie Marina per aver condiviso un pezzetto delle tradizioni della tua famiglia, che da adesso entrerà nelle nostre e alla Cuochina per la bellissima scoperta!
E a capodanno ovviamente si rifà :-)

650 g. di farina 00
160 g. di burro da latte vaccino
200 g. di zucchero semolato
2 uova piccole
1 biccherino di brandy
1 cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino raso di lievito chimico
1/2 cucchiaino di mahlab macinato
1/2 cucchiaino di sale fino
il succo da mezzo limone piccolo
buccia di 1 mela non trattata (io la buccia di una mela annurca)
1 cucchiaino raso di semi di anice

per completare
mandorle a lamella
granella di zucchero
semi di papavero

Preparare l' infuso delle bucce di mele lasciando bollire la buccia della mela e i semi di anice in una tazza colma di acqua per qualche minuto.
Lasciare intiepidire. Filtrate prima di utilizzarlo.
Versare la farina nella ciotola della planetaria.
In un pentolino porre il burro su fuoco dolce, appena comincia a sobbollire versarlo sulla farina. Impastare a velocità 1, frusta K, fino ad ottenere un composto sbricioloso.
Aggiungere lo zucchero, il mahlab ed il lievito e, sempre continuando ad impastare, il bicarbonato stemperato nel brandy e il succo di limone.
Continuare ad impastare a velocità 1 – 2 per un paio di minuti, unire i tuorli e, gradatamente, tanto infuso quanto ne occorre per ottenere un impasto soffice e molle (io l'ho messo tutto, una tazza, circa 200 ml)
Sistemare l'impasto in una teglia rotonda di circa 24 cm di diametro, ben imburrata, livellare.
Spennellare per due volte la vassilopita con gli albumi sbattuti con qualche cucchiaio di acqua. Cospargere di mandorle a lamella, granella di zucchero e semi di papavero.
Cuocere in forno statico già a temperatura a a 180° per circa un'ora, deve dorare bene.
Sfornare e lasciare raffreddare.

LA NOSTRA CUOCHINA 

Ci vediamo a gennaio nella cucina di Paola, prepareremo le sue chiacchiere

http://cioccolatoamaro-paola.blogspot.it/2015/02/chiacchiere-salate-con-la-birra.html

domenica 29 novembre 2015

Biscotto arrotolato alla marmellata di mela cotogna, bachkoutou dyèri ma3joun Sfarjel per l'Abbecedario culinario mondiale


Tutto iniziò con due mele cotogne trovate per caso, dopo tanto cercare, al super, mi servivano, semicandite, per dei dolci natalizi ... poi .... le vedevo lì, tutti i giorni, poverine, relitte e abbandonate nel reparto frutta, spostate di qua e di la, sempre più ammaccate ... che fare? .... me le sono portate a casa :-)
Compice un librino d'altri tempi, procurato da un'impagabile amica, sono diventate tutte (o quasi) marmellata e cotognata ...
Ed eccole qui in una delicata interpretazione di un dolce tradizionale tunisino, anch'esso d'altri tempi ....
Con questo post partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per la Tunisia è ospitato dal blog Le tenere dolcezze di Resy

1 kg. di farina
325 g. di zucchero (il mio è vanigliato home made)
1 bicchiere di olio d'oliva
1/2 bicchiere di latte
3 bustine di lievito per dolci
1/2 kg. di marmellata di mele cotogne

Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e schiumoso, unire l'olio e il latte, continuando a montare il composto, quindi, a cucchiaiate, la farina setacciata con il lievito ed, eventualmente, un aroma, estratto di vaniglia o buccia grattugiata di limone.
Io non ho aggiunto aromi dal momento che utilizzo dello zucchero aromatizzato con bacche di vaniglia.
Continuare l'impasto a mano unendo, se necessario, un po' di farina in modo che la pasta non si attacchi alle mani. Continuare per 5 minuti.
Al termine, coprire la pasta con una pellicola per alimenti e lasciare riposare a temperatura ambiente per circa mezz'ora.
Dividere l'impasto in 4 parti.
Stendere ciascun pezzo piuttosto sottilmente in un rettangolo di circa 1 cm di spessore. Spalmare la pasta con la marmellata, coprendola uniformemente con uno strato piuttosto sottile. Arrotolare. Ripetere con gli altri pezzi.
Sistemare i rotoli, piuttosto distanziati, su 2 teglie coperte da carta forno.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per circa 15 minuti, devono dorare.
Sfornare, lasciare raffreddare.
Una volta freddi tagliare i rotoli a fettine di circa 1 – 2 cm di spessore.
La ricetta è presa qui


L'Abbecedario Culinario Mondiale!

domenica 22 novembre 2015

Spaghetti cozze, basilico e pecorino




Non vorrei ingenerare dubbi o confusioni, non è che dopo tanto peregrinare culinario, smarrite improvvisamente le origini, sia giunta alla determinazione, forse illuminazione, di aggiungere del cheese sullo spaghetto a vongole :-)
Questo che vi presento è proprio un piatto napoletano, proposto nelle sere d'estate, in un'ospitalità familiare, quasi domestica, negli degli chalet stabiesi stretti tra strada e porto, porzioni abbondanti, saporite e a buon mercato ... praticamente uno street food :-)
Quest'estate, dopo anni, forse 20, mi ci sono ritrovata, casualmente.
Tra un covivialissimo antipasto, una caponata, una frittura di pesce, un sutè e un'impepata sono spuntati anche questi spaghetti.
Come esimersi dall'assaggio e, ovviamente, dalla replica .... impossibile!
E il formaggio? ..... con le cozze ci sta proprio bene, anzi, le cozze chiamano il gusto sapido e piccante del pecorino, assaggiate e fatemi sapere :-)

300 g. di spaghetti di Gragnano
500 g. di cozze
aglio
olio extravergine di oliva
basilico
pecorino grattugiato

Lavare e pulire le cozze, aprirle con pochissima acqua a fuoco medio coperto. Raffreddare. Sgusciare le cozze, eventualmente tenerne da parte qualcuna intera per la decorazione. Filtrare e conservare il sugo di cottura.
In una capiente padella soffriggere aglio e olio. Quando l'aglio sarà dorato unire le cozze e il loro sughetto. Cuocere per qualche minuto giusto per insaporire il sughetto, attenzione a non farlo asciugare troppo. Eliminare l'aglio.
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata. Scolarli leggermente al dente (2 minuti prima del tempo di cottura indicato sulla confezione).
Saltare gli spaghetti in padella nel sugo delle cozze, una manciata di basilico sommariamente sminuzzato, saltare ancora qualche secondo, spolverare con il pecorino grattugiato.

mercoledì 11 novembre 2015

Caprese in lasagna


Approfittiamo di questa benefica e inaspettata estate di San Martino che sembra proprio non voler andar via .... gli ultimi raggi di sole caldo accarezzano i pomodorini che dolcemente appassiscono sulle piante .... finchè la stagione lo consente, concediamoci una sontuosa caprese .... ma in lasagna :-)

lasagne di semola di grano duro di Gragnano (ho usato una monoporzione)
bocconcini di mozzarella
pomodorini ciliegini
basilico
zucchero
sale
aglio a pezzettini
peperoncino tritato
origano
olio extravergine di oliva

Sciacquare i pomodorini, tagliarli a fettine non troppo sottili. Sistemare le fettine su una teglia coperta di carta da forno, salare, polverare con aglio, origano, peperoncino, basilico tritato e un pizzico di zucchero, completare con olio extravergine di oliva.
Cuocere a 200° in forno ventilato per circa 20 minuti.
Tagliare i bocconcini di mozzarella a fette piuttosto sottili, coprire.
Lessare le lasagne in abbondante acqua salata, scolarle a cottura, sistemarle su un telo da cucina, lasciare raffreddare.
Stratificare sistemando su ogni strato di lasagna le fettine di mozzarella ben scolate e, sulla mozzarella, i pomodorini confit, un pò di olio dei pomodorini e qualche foglia di basilico, continuare, creando 4 - 5 strati di lasagna, completare con pomodorini confit e foglie di basilico .... enjoy!


domenica 8 novembre 2015

Quanti modi di fare e rifare i kanelsnurrer


Buongiorno, oggi la Cuochina ci porta lontano lontano, siamo ospiti di Ornella ..... che freddino qui ... bisogna mettersi al lavoro ... prepareremo tanti tanti kanelsnurrer!
E come sono buoni! uno tira l'altro! Proprio una ricetta da fare e rifare :-)
Quante cose impariamo con la Cuochina!
Buona domenica e buona colazione

300 g. di lievito madre attivo
420 g. di farina di forza
150 g. di latte
80 g. di zucchero
80 g. di burro morbido
1 uovo grande intero
½ baccello di vaniglia
6 g. di sale

ripieno

100 g. di burro a temperatura ambiente
100 g. di zucchero
cannella in polvere


Nel kenwood, frusta a gancio, velocità 1, sciogliere il lievito madre nel latte, unire l'uovo, la farina, lo zucchero, il sale e i semini di vaniglia, impastare a velocità 2 per 10 minuti. Quindi unire il burro morbido, continuare ad impastare per 5 minuti a velocità 2, al termine l'impasto dovrà risultare incordato.
Trasferire l'impasto in una capente ciotola, coprire con pellicola trasparente.
Lasciare lievitare in forno con la lucetta accesa per 4 ore, deve più che raddoppiare.
Dividere l'impasto in 3 pezzi, col matterello stendere ciascun pezzo formando tre a rettangoli di circa 30 x 40 cm.
Battere il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e la cannella.
Distribuire sulla superficie della prima sfoglia metà del composto di burro, zucchero e cannella. Sistemare sul primo strato la seconda sfoglia, spalmarla con l'altra metà del ripieno. Chiudere con la terza sfoglia, compattare leggermente. Ricavare delle striscioline di circa 1 cm di larghezza, arrotolarle a spirale, avvolgerle su se stesse facendo uscire il capo della strisciolina da sotto a sopra.
Il video che ho trovato qui video è molto esplicativo
Sistemare i kanelsnurrer su una teglia coperta da carta forno, lievitare in forno con la lucetta accesa per circa 3 – 4 ore.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 200°C per circa 10-15 minuti.



Il prossimo mese ci vediamo nel Laboratorio di mm_skg prepareremo la sua Vassilopita

LA NOSTRA CUOCHINA

mercoledì 4 novembre 2015

Fijian Coconut shortbread e Fiji coconut pie per l'Abbecedario culinario mondiale


L'Abbecedario prosegue il suo viaggio virtuale ma reale, realissimo, nelle nostre cucine, siamo alle Fiji, oggi paradiso incontaminato, ambita meta turistica, per secoli arcipelago selvaggio e guerriero.
Come a Papua, dobbiamo misurarci con una cultura culinaria estremamente diversa dalla nostra, essenziale, basica, come lo spirito delle popolazioni indigene, limitata ai soli alimenti reperibili in loco, preparati in maniera estremamente semplice, anche senza cottura.
La cucina fijiana è però anche frutto della contaminazione culturale della colonizzazione inglese che ha portato all'elaborazione, partendo dalle materie prime locali, di piatti piuttosto british ma fijian style.
Con questo post partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per le Fiji è ospitato dal blog Santa Parmigiana.



Fiji coconut pie
4 uova
2 tazze di latte
1 tazza di zucchero
1 tazza di farina di cocco
1/2 tazza di burro fuso
1/2 tazza di farina
i semini di mezza bacca di vaniglia

per la copertura
100 g. di farina di cocco
20 g. di burro
20 g. di zucchero

In una capiente ciotola unire gli ingredienti secondo l'ordine indicato mescolando bene con la frusta, l'impasto risulterà piuttosto liquido, trasformandosi in cottura, l'esterno in un morbido guscio, l'interno in una succulenta crema.
Versare il composto, in una teglia di circa 24 cm di diametro, cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per circa 40 minuti.
La pie è pronta quando, al tatto, la parte superiore si avverte consistente e soda ma, ovviamente, ancora morbida.
Sformare, lasciare raffredare, ricoprire con noce di cocco fatta leggermente e velocemente caramelare in padella con zucchero e burro.


Fijian Coconut shortbread

1 tazza di farina 00
1/cucchiaino di lievito
1 pizzico di sale
50 g. di burro
1/3 di tazza di zucchero
1/2 tazza di farina di cocco
1 uovo piccolo

Impastare velocemente la farina mascolata con il lievito, il sale e il burro strofinando tra le dita fino ad ottenere delle briciole. Unire lo zucchero e il cocco e, infine, l'uovo e 2 cucchiaini di latte.
Impastare velocemente e delicatamente con una forchetta, l'impasto risulterà piuttosto morbido.
Formare delle palline, sistemarle su una teglia coperta da carta da forno.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 180°, dopo 4 – 5 minuti estrarre la teglia e segnare velocemente la superfice dei biscotti con i rebbi di una forchetta, schiacciando leggermente, continuare la cottura ancora per circa 10 minuti (nel mio forno), devono dorare.

Entrambe le ricette sono tratte dalla pagina facebook di una simpatica signora che racconta la sua cucina alle Fiji, una cucina di famiglia, di ricordi, di memorie ....




L'Abbecedario Culinario Mondiale!

domenica 25 ottobre 2015

Via col vento




Impossibile resistere ... uno tira l'altro ... e vanno via in un attimo come sospinti da un'irresistibile folata di vento ....
Tra università e lavoro sono almeno trent'anni che bazzico Napoli, a lungo anche stabilmente, da apppassionata di cibo, prima ancora che di ricette, non mi sono mai fatta mancare l'assaggio, secondo le possibilità, delle eccellenze, in cucina e in pasticceria, la sfogliatella di Attanasio, quella di Pintuauro, la deliziosa di Scaturchio, le zeppole fritte di Carraturo, la pastiera di Bellavia, la cioccolata di Gay Odin, i taralli di Leopoldo, la rosticceria di L.U.I.S.E. del tempo che fu, per non parlare delle pizze di Di Matteo, di Michele, del Trianon, di Sorbillo, .... e tanto altro .... insomma ... qualcosa ho assaggiato :-)
In tanti anni di questi dolcetti mi erano proprio sfuggiti eppure la pasticceria Colmayer, che li ha brevettati, è vicinissima al mio vecchio ufficio, ci ho lavorato per anni, .... quante volte ci sarò passata davanti ...
Strane le circostanze della vita! ... alla fine sono arrivata a questi dolcetti, senza aver mai assaggiato gli originali, tra un indizio, una chiacchiera e, pensate un po', una ricetta di un pasticcere toscano ... le strade che portano alla felicità sono spesso lunghe e tortuose :-)

crema pasticcera e pasta bignè in pari peso
zucchero a granella per spolverare
zucchero a velo per decorare
 

Mescolare insieme, a mano, con la frusta, la pastà bignè e la crema pasticcera fino ad ottenere un composto ben amalgamato.
Con l'aiuto di un sac a poche formare direttamente su una teglia coperta da carta da forno delle ciambelline, spolverare con zucchero a granella.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 150° per circa 20 minuti, devono dorare.
Servire con una vella spolverata di zucchero a velo.