domenica 28 dicembre 2014

Il mafé per l'abbecedario culinario mondiale




Questo mese con l'abbecedario culinario siamo in Senegal, alle prese con una cucina così lontana dalle nostre abitudini e tradizioni eppure così vicina, forse meglio dire parallela, alla nostra vita di ogni giorno.
È sicuramente un bene che ci siamo cimentate nell'elaborazione di questi piatti, e quindi, nello studio della cucina africana e prima ancora delle sue abitudini e tradizioni, proprio a ridosso del periodo più consumistico per noi occidentali.
Il momento migliore per tornare con i piedi per terra!
Non c'è bisogno di ingredienti costosi e ricercati, che pure abbondano in questo periodo nelle nostre cucine, per fare un buon piatto ….. anche la cucina più povera e essenziale, quasi di sussistenza, può essere estremamente gustosa.
Per il mafé ho preso spunto qui ma soprattutto qui in un bellissimo video che rende il senso della cucina africana slowly e sorridente.
Con questo post partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per il Senegal è ospitato dal blog Cafe Linnylu.

300 g. di carne di manzo tagliata a pezzetti
2 patate
½ fetta di zucca
¼ di verza
1 carota
½ patata dolce
1 cipolla piccola
½ bicchiere di passata di pomodoro
1 peperoncino
sale
pepe
paprica
2 cucchiai di burro di arachidi home made (la ricetta è qui)
1 tazza di acqua circa

per servire
riso basmati lessato

Pulire le verdure, tagliare le patate e la zucca a tocchetti, le carote a rondelle, la verza a fette spesse.
In una capiente padella (io ho usato il wok) rosolare a fuoco medio-alto in qualche giro di olio di arachidi, la carne con la cipolla tagliata a fette piuttosto spesse.
Quando la carne sarà ben rosolata unire le verdure, bagnare con la passata di pomodoro e l'acqua, salare, pepare, aromatizzare con la paprica e il peperoncino. Cuocere a fuoco basso coperto per circa 30 minuti unendo eventualmente altra acqua se il composto dovesse asciugarsi. La carne deve cuocersi.
Stemperare il burro di arachidi in qualche mestolo di sugo si cottura, unire il tutto al mafé, continuare la cottura ancora per una decina di minuti.
Il mafé è pronto il sughetto inizia ad inspessirsi lasciando affiorare l'olio di cottura.
Servire sul riso lessato

Così siamo stati in Africa, precisamente l'Africa è prepotentemente entrata nella mia cucina eclissandola in un attimo. Al ritorno da scuola i ragazzi si sono diretti immediatamente verso il piatto, che ammiccava sorridente sul tavolo, in posa per le foto, ignorando la pasta al pesto e le scaloppine di pollo che avevo preparato per loro.
Questo è il risultato ….. 
 



mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale!!!! Le zeppole di pasta cresciuta.


È il nostro dolce di Natale.
L'unico che mia nonna preparava sempre per la vigilia, i suoi magnifici cenoni non potevano terminare senza un luccicante e colorato vassoio di zeppole di pasta cresciuta.
Le zie si affaccendavano in più elaborate o alternative preparazioni, ma solo le zeppoline terminavano …... anche dopo il più luculliano dei pasti, c'era sempre spazio :-)
la nonna da donna semplice, essenziale, non preparava dolci se non quelli della tradizione, il superfluo non l'aveva imparato, ma in quello che faceva sfiorava l'eccellenza.
La ricetta è semplicissima acqua, lievito, farina ….. tanto amore e …..olio di gomito, come diceva la nonna :-)
A casa mia non mancano mai.
Provatele,  farete contenti i vostri bambini!!!!

Auguri di un sereno Natale 


850 g. di farina tipo 00
650 g. di acqua tiepida (circa)
1 pizzico di sale
10 g. di lievito di birra
olio di semi di arachidi per friggere
Miele
Diavolini

In un capiente recipiente dai bordi alti sciogliere il lievito in ½ litro di acqua tiepida, unire la farina ed iniziare ad impastare con le mani per far assorbire l'acqua alla farina, quindi aggiungere il pizzico sale, continuare ad impastare a lungo con movimenti rotatori dal basso verso l'alto per far assorbire aria all'impasto, unire poco alla volta la rimanente acqua continuando a battere la pasta fino ad ottenere un impasto morbido e leggero, quasi fluido. La quantità di acqua è indicativa, dipende dalle caratteristiche della farina usata. Bisogna regolarsi ad occhio, sentire l'impasto.
La consistenza è questa.

  
Coprire il recipiente con uno strofinaccio, lasciare lievitare a temperatura di cucina, che in questo periodo è sempre abbastanza calda, per circa un'ora, l'impasto deve più che raddoppiare.
Scaldare in una padella per frittura ad immersione abbondante olio, prelevare con le mani leggermente inumidite piccole porzioni di impasto e trasferirle nell'olio caldo (temperatura di frittura) cercando di arrotondarle un po tra le mani, attenzione a resistere alla tentazione di modellarle troppo, se troppo premute e compattate perdono la consistenza aerea che le contraddistingue.
Friggere le zeppoline poche per volta, trasferirle su carta assorbente.
Sciogliere il miele in una capiente pentola, versarvi le zeppoline poche per volta mescolando bene perché s'intingano ben bene nel miele. Sistemare su un piatto da portata. Decorare con i diavolini.

venerdì 19 dicembre 2014

Tagliolini con mazzancolle al profumo di paprica affumicata


Tra una settimana è Natale, siamo tutti impegnati per i preparativi della vigilia, addobbi, regali, ultime commissioni ….
Quest'anno per me è un vero stress, proiettata come ero sul viaggetto a Roma della scorsa settimana, ho lasciato indietro cose che mi ritrovo inevitabilmente a fare, di corsa, in questi giorni, se poi alle incombenze rimandate aggiungiamo la solita routine, che nell'ultima settimana prima di Natale si affolla di incontri scuola-famiglia, recite e canti ….. e che avendo fatto questo corso sul panettone vorrei mettere in pratica le nozioni acquisite il cerchio si chiude …. inevitabilmente … intorno … a  me!
Se qualcuno non avesse ancora pianificato il menù della vigilia ecco la mia proposta, un piatto semplice e raffinato, pochi ingredienti ma di qualità garantiscono un risultato sorprendente e sicuramente d'effetto ….

300g. di linguine
½ kg. di mazzancolle
paprica affumicata
olio EVO
aglio
peperoncino
1 cucchiaio di succo di limone
scorzetta di limone grattugiata

Sgusciare e pulire le mazzancolle. Preparare la marinatura unendo a qualche cucchiaio di olio un aglio vestito, un pizzico di paprica e del peperoncino tritato. Lasciare marinare le manzancolle nell'intingolo per 2 – 3 ore.
Cuocere le linguine in abbondante acqua salata. Scolarle al dente. Nel frattempo Riscaldare l'olio della marinatura. Unire le mazzancolle, saltarle qualche secondo, un po' di più se, come me, non si ama il crudo, unire le linguine, aggiungere il prezzemolo, saltare ancora per pochissimo, regolare di sale.
Fuori dal fuoco unire il succo di limone, mescolare, servire con una leggera spolverata di scorza di limone grattugiata.

domenica 14 dicembre 2014

Quanti modi di fare e rifare: Torta di miele e frutta secca


 Eccoci ad un nuovo appuntamento con la cucina dei QUANTI.
Questo mese, insieme con la Cuochina facciamo visita a Donatella per cucinare insieme la sua torta di miele e frutta secca.
Sapevo che il vero panforte doveva essere qualcosa di diverso da quei dischetti gommosi custoditi in allettanti packaging che fanno tanto Natale e che, anche per questo, bene o male durante le festività girano per le nostre case.
Beh …. si sa ….. prodotti da supermercato …. bisogna andare alle origini …. trovandomi a Siena no potevo certo farmi mancare la visita alla famosa pasticceria dalle importanti appendici musical – automobilistiche, tutto bello ….. una sfilata di dolci spettacolare …. un caffè eccezionale, ma all'assaggio, la degustazione, purtroppo, non soddisfa le attese, una versione di qualità, però bene o male …. si trattava dello stesso prodotto :-(
Era nelle case che si doveva cercare …. del resto anche gli struffoli di pasticceria non hanno niente a che vedere con quelli fatti in casa ….. un abisso!!!
Donatella ci offre la sua ricetta di famiglia, un dolce della tradizione e del cuore, semplice è raffinato … un vero tesoro!!!
Per la ricetta ho, ovviamente, seguito le sue indicazioni utilizzando, al posto delle scorzette d'arancia candite che non gradisco, zucca e zenzero candito …. se proprio dobbiamo fare un panforte ….. facciamolo forte :-)
Il risultato? Un dolce delizioso ed equilibrato, irresistibilmente speziato, dalla consistenza vellutata e avvolgente, insomma, una meraviglia!!!!
Grazie a Donatella e alla sua nonna per il prezioso regalo ….. questo dolce fa davvero Natale!!!!

125 g. di mandorle non pelate
100 g. di noci già pulite
100 g. tra zenzero e zucca canditi
250 g. di miele millefiori
200 g. di zucchero semolato
la buccia ed il succo di 1 limone
1 cucchiaio di rum
2 chiodi di garofano polverizzati
½ bustina di lievito chimico
250 g. di farina 00
1 cucchiaino raso di cannella macinata
zucchero a velo per servire

Tritare grossolanamente la frutta secca e i canditi.
In una capiente ciotola unire la frutta secca, i canditi, lo zucchero, la buccia e il suo succo del limone, il rum e le spezie macinate, mescolare.
Riscaldare il miele, appena arriva a bollore versarlo nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolare. Unire la farina setacciata con il lievito. Mescolare bene.
Versare il composto in una teglia ben imburrata di circa 28 cm di diametro. Livellare.
Cuocere in forno statico già a temperatura a a 170° per 20 minuti circa.
Raffreddare
Servire con una spolverata di zucchero a velo.

Ci vediamo il prossimo mese da Anna per assaggiare i suoi Onigiri

http://cedimezzoilmare.blogspot.it/2009/01/onigiri-che-passione.html

Scusate se non passo subito da voi, ci vediamo domani, oggi sono a Roma per imparare a fare il PANETTONE, forse stavolta mi riesce :-)

lunedì 8 dicembre 2014

Pizza crocchè



E' la pizza preferita dai miei bambini quindi è quella che preparo più spesso ….. anche i più grandi non disdegnano :-)
Provatela e fatemi sapere …

500 g. di impasto per pizza
250 g. di mozzarella lasciata asciugare in frigo per una notte
4– 5 crocchè
parmigiano grattugiato
olio
sale

Preparare l'impasto secondo le indicazioni che sono qui calcolando circa 500 g. di impasto per ogni teglia delle dimensioni circa di una placca da forno.
Stendere l'impasto con le dita direttamente nella teglia precedentemente unta di olio (o ricoperta di carta forno e unta di olio), distribuire sulla pasta uno strato sottile di condimento (acqua, sale e olio emulsionati) in maniera uniforme. Con la punta delle dita pizzicare delicatamente la pasta formando dei buchetti. Far lievitare coperto in forno con la lucetta accesa per due ore.
Nel frattempo friggere i crocchè, disporli su carta assorbente, lasciarli raffreddare. Una volta freddi dividerli a metà nel senso della lunghezza.
Estrarre le teglie e preriscaldare il forno alla massima temperatura. Cuocere per 7 – 8 minuti, girare la teglia, cuocere per 7 – 8 minuti, distribuire sulla pizza la mozzarella tagliata a fettine e i crocchè divisi a metà, spolverare di parmigiano, infornare ancora a temperatura max per qualche minuto, solo fino a quando la mozzarella sarà fusa.
Sfornare.
Buon appetito.

martedì 2 dicembre 2014

Fairy bread

Come up here, O dusty feet!
Here is fairy ready to eat.
Here in my retiring room,
Children ,you may dine
On the golden smell of broom
And the shade of pine;
And when you have eaten well,
Fairy stories hear and tell.
                                 (Robert Louis Stevenson)

Questo dolcino leggero e arioso è entrato nella mia cucina proprio sulle ali di una fata, virtuale, ma pur sempre fata, almeno per chi crede che internet sia magia :-)
Nel documentarmi sull'Australia mi sono immediatamente imbattuta in queste dolci nuvolette colorate che, ovviamente, mi hanno conquistato.
Il fairy bread è un dessert tipicamente Australiano, diffusissimo e amatissimo, immancabile alle feste dei bambini, anzi, spesso preparato proprio dai bambini perché si tratta semplicemente di fettine di pane imburrato cosparse di confettini, essenziali quanto spettacolari!!!!
Ho scelto di realizzarlo sulle ali di una suggestione ….. può una fettina di pane unire i continenti? Questo fairy bread, prezioso e colorato, nella sostanza non è che la versione patinata del pane olio e zucchero delle nostre nonne, le radici della cucina sono proprio universali!!!!


Per la ricetta ho seguito esattamente le indicazioni che ho trovato qui con foto esemplificative :-) lo step by step in questo caso si è rivelato essenziale:-)


Allora, bisogna:
privare il pane per tramezzini della crosta
tagliarlo nella forma preferita, tipicamente a triangolini
spalmarlo di burro morbido
cospargerlo di confettini

... il resto è magia …..


Ho cercato un divertissement, uno sfizio, e ho trovato un signor dolce, favoloso nella sua semplicità!!!!
Fateci un pensierino per le prossime feste di bambini, non ve ne pentirete!!!!
Con questo post partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale che per l'Australia è ospitato dal Blog Cook Almost Anything.

giovedì 27 novembre 2014

Riccioli con barzanella autunnale


Quel cestino di pomodorini, gli ultimi pomodorini della stagione raccolti da mia zia nel suo orticello in montagna, letteralmente chiamava ….. non meritava di finire in una semplice insalata …. e così mi ha suggerito la ricetta …. cos'è l'intuizione? un'illuminazione, un attimo …. perché non preparare una barzanella autunnale.
La barzanella è un sughetto di pomodoro fresco preparato al momento, mentre cuoce la pasta, un pasto antico e semplice nel quale si sublimano i sapori della cucina napoletana …. pasta, pomodoro, olio e poco altro …. eppure il risultato è ogni volta diverso …. il segreto è nell'eccellenza degli ingredienti …. i miei pomodorini proprio meritavano :-)

250 g. di riccioli di Gragnano
300 g. di pomodorini autunnali
½ cipolla di tropea
olio EVO
qualche fogliolina di basilico
pecorino grattugiato

Sistemare sul fuoco una capiente pentola con abbondante acqua.
Mentre l'acqua arriva a bollore lasciare delicatamente appassire in qualche giro d'olio una mezza cipolla di tropea, unire i pomodorini tagliati a fettine, salare, cuocere a fuoco medio-alto, coperto. Nel frattempo l'acqua sarà giunta ad ebollizione, salarla, calare la pasta. Continuare la cottura del sughetto per il tempo di cottura della pasta aggiungendo, quasi alla fine, qualche fogliolina di basilico.
Al termine scolare la pasta, trasferirla nella padella dove il sughetto è in cottura.
Saltare rapidamente la pasta nel sugo.
Servire con una spolverata di pecorino grattugiato.

La barzanella non sempre è completata dal formaggio grattugiato, quella estiva, fatta con pomodori maturi, spesso è saltata in un soffritto di aglio e olio dove assolutamente il formaggio non va.
Usando un soffritto di cipolla e pomodorini acerbi ho pensato a un formaggio che potesse equilibrare il sapore frizzante del pomodoro.

domenica 23 novembre 2014

Le torte natalizie di Salvatore De Riso




Dall'ultimo corso di Salvatore De Riso ecco una carrellata della collezione torte autunno/inverno dalle splendide suggestioni natalizie.
Godiamoci la sfilata:

Torta cinque sensi



Una voluttuosa bavarese alle nocciole intervallata da sfoglie di cioccolato fondente, su croccantino alla nocciola, ricoperta da mousse al cioccolato e glassa al cioccolato fondente. Un'esperienza sensoriale coinvolgente, tutta da provare!!!!

Selva Natalizia



Pan di spagna al cioccolato ripieno di bavarese al cioccolato e gelatina al mandarino e splendidamente decorato in tema natalizio con selva di cioccolato

Tronchetto della felicità



Pan di spagna alle mandorle arrotolato su crema chantilly alle nocciole e croccantino alle nocciole e ricoperto da crema al burro al cioccolato fondente e decorazioni natalizie

Profitteroles alle castagne


Bignè ripieni di crema chantilly whisky e castagne ricoperto da salsa di cioccolato e castagne e decorato con oro alimentare …. indicatissimo per capodanno, non trovate?

Per le prossime feste ne avrò da sperimentare :-)

mercoledì 19 novembre 2014

Mal tagliati zucca, salsiccia e funghi


Dall'ultima incursione nelle cucine dei Quanti erano avanzati alcuni mal tagliati, beh …. non proprio alcuni ….. un po' tanti :-) che mi hanno ispirato questa ricetta realizzata al momento con gli ingredienti che avevo in frigo.
Basta poco per illuminare una giornata qualsiasi.
Prodigi dell'improvvisazione!!!!!

500 g. di mal tagliati
1 fetta di zucca
2 tronchetti di salsiccia
una manciata di funghi chiodini lessati e strizzati
qualche pomodorino tardivo
½ cipolla di tropea
qualche giro olio evo
pecorino o parmigiano grattugiato, secondo i gusti

In una capiente padella far appassire lentamente in qualche giro di olio la cipolla tritata. Unire la salsiccia precedentemente spellata e tagliata a tocchetti, lasciarla rosolare a fuoco medio, aggiungere i funghi  e i pomodorini tagliati a rondelle, saltare ancora qualche minuto, quindi unire la zucca tagliata a dadini, salare. Continuare la cottura, a fuoco medio, coperto, per una decina di minuti o , comunque, finché la zucca non si trasforma in una bella cremina.
Nel frattempo cuocere i mal tagliati in abbondante acqua bollente salata, per circa 5 minuti. Scolarli e saltarli in padella con il sughetto alla zucca e il formaggio grattugiato unendo se occorre un po' di acqua di cottura.
Spolverare con altro formaggio grattugiato.
Servire.

domenica 16 novembre 2014

Kesar suji halwa per l'abbecedario culinario mondiale


Questo mese l'Abbecedario fa tappa in India permettendoci di portarne un assaggio nelle nostre cucine.
Leggiamo, osserviamo, studiamo, comprendiamo ….. immagini inconsuete e allettanti si prospettano ai nostri occhi, ci ammaliano ….. piatti intriganti, tutti da scoprire, si fanno avanti, si propongono …. virtualmente li prepariamo tutti …. qualcuno realmente :-)
Tra le migliaia di specialità indiane la mia scelta è caduta sul suji halwa, un halwa fatto di semolino, il mio comfort food preferito, potevo mai esimermi dall'assaggio :-)
L'halwa è un dolce antico, diffuso dal mediterraneo orientale a tutto il medio oriente, in India, in Pakistan, e persino nei paesi balcanici, dolce per eccellenza, lo stesso termine halva, in ebraico antico, è letteralmente “dolce”.
In India l'halwa è a base di semolino o di farina di frumento, arricchito di frutta secca, solitamente anacardi e uvetta, e tradizionalmente molto colorato giallo, arancio, rosso …. colori naturali, ma non sempre, spesso, nella ricerca di una decisa colorazione si utilizzano colori artificiali e, quindi, non particolarmente salutari.
La cottura estremamente particolare esalta la struttura del dolce che, appena fatto, è realmente un velluto, un'esperienza degustativa assolutamente particolare, da provare almeno una volta ….
Con questo post partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale che per l'India è ospitato dal Blog di Cindystar.


1 cup di semolino
2 cup di acqua
1 bustina di zafferano in polvere sciolta in 2 cucchiai di acqua
5 cucchiai di burro chiarificato
¾ cup di zucchero
¼ cup di anacardi
4 baccelli di cardamomo

Sciogliere lo zafferano in 2 cucchiai di acqua calda.
Scaldare una padella e cuocere la semola per 10-11 minuti a fuoco lento, mescolando, soprattutto nel centro, in modo che la semola non bruci. Mettere da parte.
In in un'ampia padella sciogliere il burro chiarificato, unire gli anacardi e lasciarli friggere fino a doratura. Aggiungere il semolino tostato e mescolando bene per fargli incorporare il burro. Dopo 2-3 minuti aggiungere il cardamomo schiacciato.
Cuocere a fuoco basso per 12-15 minuti.
Nel frattempo portare l'acqua e lo zucchero ad ebollizione, quando lo sciroppo bollirà decisamente, allontanare dal fuoco e tenere da parte.
Aggiungere alla semola, lentamente e gradualmente, lo sciroppo di zucchero caldo mescolando sempre, soprattutto al centro, e facendo attenzione a che non si formino grumi. Unire lo zafferano sciolto in acqua. Mescolare bene per uniformare la colorazione. Cuocere ancora per 5 – 6 minuti
Servire caldo.

La ricetta originale è qui

L'Abbecedario Culinario Mondiale!

domenica 9 novembre 2014

Quanti modi di fare e rifare: i Caronsei o Casoncelli


Eccoci ad un nuovo appuntamento con i le ricette QUANTI, siamo tutti invitati nella cucina di Nadia per imparare e preparare i suoi casoncelli.
Io preparo raramente la pasta a mano, ma quando succede, in cucina, come d'incanto insieme con la macchinetta sfogliatrice, quasi seguendo un ancestrale richiamo, compaiono i bambini,…. credo succeda o sia successo cosi anche nella vostre, in quella di Nadia, senz'altro ….. per questo i suoi casoncelli sono così buoni!!!!! …. e, quindi, anche i nostri :-)
Così la squadra collaudata si è rimessa all'opera uno alla manovella, l'altro alla pasta e, in men che non si dica, i casoncelli erano fatti !!!!! ….. che poi ci sono volute almeno due ore per ridare alla cucina una parvenza accettabile è un altro discorso :-)
Noi abbiamo realizzato metà della dose suggerita da Nadia ottenendo un centinaio di casoncelli che poi ho distribuito a tutta la famiglia …. domenica scorsa tutti abbiamo piacevolmente banchettato con i casoncelli di Nadia … prodigi della Cuochina :-)
Grazie a Nadia per la bellissima ricetta, davvero una chicca che sicuramente replicheremo per le imminenti festività natalizie e alla Cuochina per le deliziose scoperte che ogni mese ci fa fare!!!!!

per il ripieno
100 g. di pane secco
150 g. di pangrattato (circa)
300 g. di latte tiepido
100 g. di ricotta soda e un cucchiaio di pecorino grattugiato
100 g. di grana grattugiato
2 uova
100 g. di biete
100 g. di mortadella
100 g. di prosciutto cotto
un pizzico di noce moscata
sale
50 g. burro
un pezzo di porro

per la pasta
1100 g. di farina tipo 0
10 uova

per condire
100g di burro
un ciuffetto di salvia
grana grattugiato

In una capiente ciotola unire il pane secco tagliato a pezzettini e il latte tiepido. Bollire in poca acqua salata le biete, scolarle e tritarle a coltello.
Tritare il prosciutto e la mortadella.
Tritare il porro.
Rosolare il porro con il burro, unire il prosciutto e la mortadella, lasciare insaporire per qualche minuto, unire le biete.
Sbriciolare con le mani il pane ammollato nel latte fino ad ottenere una consistenza quasi liscia, aggiungere il soffritto, i formaggi, le uova e la noce moscata. Continuare ad impastare a mano aggiungendo il pane grattugiato fino ad ottenere una consistenza morbida ma non troppo, regolare di sale.
Coprire con pellicola, trasferire in frigo. Lasciare riposare almeno una notte per permettere ai sapori di amalgamarsi.
Il giorno successivo preparare la sfoglia, io seguo la ricetta delle sorelle Simili che è esattissima e perfetta!!!!
Riprendere il ripieno e formare dei salsicciotti poco più grandi di un dito, così sarà comodissimo prelevarne pizzicotti.
Con la macchinetta tirare la sfoglia fino al penultimo passaggio.
Ritagliare dalla sfoglia dei dischetti, mettere al centro di ciascun dischetto un pizzicotto di ripieno, chiudere bene facendo attenzione a togliere l'aria. Con una forchettina di plastica passare i bordi chiudendoli ulteriormente cercando di non bucarli per evitare che in cottura si rompano.
Sistemare i casoncelli su un piano spolverato di farina di semola, spolverarli ulteriormente con la semola
Mettere da parte i ritagli spolverandoli di semola e proteggendoli con la pellicola.
Cuocere i casoncelli pochi alla volta in acqua salata per circa 5 minuti dalla ripresa del bollore abbassando la fiamma quando si calano.
Intanto soffriggere il burro con la salvia fino a farlo diventare color nocciola.
Scolare i casoncelli delicatamente con la schiumarola facendo attenzione a non romperli condire con il burro e spolverare con abbondante formaggio grana.

 i mal tagliati

LA NOSTRA CUOCHINA

Ci ritroviamo il 14 dicembre da Donatella per la sua torta di miele e frutta secca

http://ingredienteperduto.blogspot.it/2012/12/panforte-di-casa-miaovvero-torta-di.html

domenica 26 ottobre 2014

Panipopos per l'Abbecedario culinario mondiale ….. si riparte!!!!



E per fortuna  non avevo ancora disfatto le valigie …. tanta attesa … tanta preparazione e …. stavo perdendo la prima tappa dell'Abbecedario :-)
Il mio computer non ha dato segni di vita per quasi una settimana …..  alla fine mio marito è riuscito a sistemarlo …. tutto arriva per chi sa aspettare …. così sono salita sull'ultimo treno :-) ...... per Samoa !!!!
Precisamente, Samoa è deliziosamente entrata nella mia cucina con l'inebriante profumo dei suoi panipopos, delle buonissime brioches dolci generalmente consumate dai samoani dopo la preghiera della sera, poi, come spuntino di mezzanotte e, poi, di nuovo, per colazione il giorno successivo.
Insomma, sono irresistibili, ogni momento è buono per gustarli tant'è che se ne preparano vassoi enormi!!!
Come abbiamo imparato con l'Abbecedario, le radici della cucina sono universali, così i panipopos somigliano molto ai nostri danubio dolce e torte delle rose, con la differenza che la farcitura non si trova all'interno delle briochine né sul topping ma sul fondo, del resto siamo nell'emisfero australe, quasi agli antipodi, una differenza doveva pur esserci :-)
Come è vero che la conoscenza è arricchimento la salsetta dolce sul fondo ha proprio un suo goduriosissimo perché …. tutto da provare !!!!!


Con questo post partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale che per Samoa è ospitato dal blog Mangiare è un po' come viaggiare.

500 g. farina 0
12 g. di lievito di birra (ma prossima volta dimezzerò a 6g.)
240 g. di acqua tiepida
50 g. di zucchero
1 uovo leggermente sbattuto
30 ml di olio vegetale
½ cucchiaino da caffè di sale

per la salsa 
200 ml di latte di cocco
200 ml di acqua
100 g. di zucchero

In una ciotola sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, coprire con la pellicola, lasciare fermentare 10 minuti.
Nel Kenwood, frusta a gancio, iniziare ad impastare la farina e lo zucchero con il lievito, quando l'impasto si sarà formato unire il sale e, quindi, l'olio, impastare per 10 minuti a vel. 2, poi per 3 minuti a vel. 3. L'impasto dovrà essere ancora morbido ma incordato.
Trasferire l'impasto su una spianatoia continuare ad impastarlo a mano per qualche minuto. Formare un panetto e sistemarlo in una grossa ciotola leggermente unta, coprire con pellicola, lasciare lievitare per circa un'ora, deve raddoppiare.
Riprendere l'impasto, stenderlo a uno spessore di circa un centimetro, arrotolarlo, tagliarlo in fette spesse 3 – 4 cm più o meno delle stesse dimensioni, sistemare i panini in una teglia non imburrata lasciando un po' di spazio tra l'uno e l'altro per la lievitazione. Lievitare coperto, a campana, per circa un'ora, devono raddoppiare.
Nel frattempo preparare la salsa mescolando tutti gli ingredienti e riscaldandoli brevemente per far sciogliere lo zucchero.
Al termine della lievitazione, versare uniformemente la salsa sui panipopos e infornare subito in forno già a temperatura a 180° statico per circa 30 minuti, devono risultare ben dorati.
Lasciarli riposare per almeno mezz'ora prima di deliziarvi.


La ricetta è presa qui

giovedì 16 ottobre 2014

Pane alle noci per il World Bread Day 2014

 


Oggi è il World Bread Day, la giornata mondiale del pane, nata per per onorare il nostro pane quotidiano e di essere grati di avere cibo a sufficienza.
Non tutti sono così fortunati.
Dal 2006 centinaia blogger di tutto il mondo cuociono un pane per questo giorno speciale per dimostrare che panificare è bello, facile e, soprattutto, divertente!!!!
In casa possiamo realizzare con un po di studio e attenzione gli stessi pani che troviamo in panetteria, anzi più buoni perché impastati, infornati e sfornati con amore :-)
Questo è il caso del pane che propongo oggi, alla cui ricetta sono giunta studiando attentamente l'elenco degli ingredienti di pane proveniente da un forno artigianale di Napoli che mio marito mi chiedeva spesso di prendere al supermercato.
Il pane del panificio era buono ma il mio pane, fatto in casa, fragrante, caldo caldo, gustoso e profumato ….. eccezionale!!!!
Se questi sono i risultati come non panificare :-)
Aggiungo il mio pane al cesto di Zorra pieno pieno di pani da tutto il mondo... dalla mia cucina un pane tipico della Campania, un buonissimo pane alle noci, ottimo da solo, eccezionale se accompagnato da formaggi, marmellate e composte.


Il pane è vita, è ricchezza, è prosperità, è amore, è un valore da preservare e trasmettere ai nostri figli.
Celebriamolo insieme.

Raccogliendo l'invito di Zorra con questo post partecipo al World Bread Day.

350 g. di farina 00 rinforzata (farina per pizza)
230 g. di lievito madre attivo (rinfrescato la sera prima, legato e rinfrescato la mattina)
200 g. di acqua
2 cucchiaini rasi di sale
270 g. di gherigli di noce

Nel kenwood, frusta a gancio, velocità minima – 1, sciogliere il lievito madre nell'acqua impastando per circa 5 minuti. Unire la farina e il sale ed aumentare la velocità a 2, continuare ad impastare per 10 minuti, poi a velocità 3 per 3 minuti. Trasferire l'impasto sulla spianatoia e continuare ad impastare a mano per qualche minuto. Formare una palla e lasciare riposare coperto per circa un'ora.
Nel frattempo sciacquare i gherigli, sistemarli tra due strati di carta assorbente per farli asciugare, tritarli grossolanamente.
Riprendere l'impasto e stenderlo sottilmente, ricoprire i gherigli di noce tritati, schiacciare dolcemente. Praticare un giro di pieghe a tre, quindi, ancora un giro di pieghe a tre. 


Lasciare riposare coperto per 20 minuti.
Formare dei filoncini allungati.
Trasferire i filoncini su una teglia protetta da carta forno cospargerli con farina di semola, coprire con uno strofinaccio inumidito. Ricoprire il tutto con con un foglio di plastica formato da più stati di pellicola sovrapposti.
Far lievitare al caldo (forno con la lucetta accesa) per 4 - 6 ore.
Preriscaldare il forno statico a 220°, praticare sui filoni dei tagli paralleli, inumidire leggermente e delicatamente il pane pennellandolo con acqua. Infornare 220° per i primi 10 minuti poi a 190° per i successivi 25 – 30 minuti avendo cura di ruotare la teglia a metà cottura. I filoni dovranno risultare ben cotti.


domenica 12 ottobre 2014

Quanti modi di fare e rifare: sos pabassinos



Questo mese seguendo la Cuochina mi sono infilata dritta dritta nella cucina di Paola per sbirciare la sua ricetta dei sos pabassinos.
Ho voluto riprodurre esattamente la sua ricetta per gustare questo dolcino tradizionale nella versione originale, non ne avevamo mai assaggiati prima :-) …. e ….. sono finiti in un attimo!!!
Non mi aspettavo un così sensazionale riscontro, così ne ho preparato metà dose, mi sa che dovrò replicare a dose intera :-)
Ma quante buone cose ci fa scoprire la Cuochina!!!

ecco la ricetta di Paola

500 g. farina
125 g. di zucchero
la scorza grattugiata di 1 limone grande (oppure due piccoli)
130 g. strutto
3 uova
35 g. di semi anice
250 g. di nocciole tostate
150 g. di uva passa
1 bustina di lievito
per decorare
200 g. di zucchero a velo
confettini colorati

Ammollare l'uvetta in acqua fredda per qualche ora, strizzarla, sistemarla tra due strati di carta assorbente per farla asciugare.
Tritare le nocciole
Nel kenwood, frusta K, vel. 1 – 2, impastare velocemente farina, lievito, zucchero, strutto, uova e scorza di limone. Quando gli ingredienti iniziano ad amalgamarsi unire i semi di anice, l'uvetta e le nocciole. Impastare ancora per qualche minuto per amalgamare tutti gli ingredienti. Far riposare in frigo per una mezz'ora.
Riprendere l'impasto, formare dei salsicciotti, schiacciarli leggermente, tagliarli di sbieco per formare dei rombi.
Cuocere in forno statico già a temperatura  a 180° per circa 30 minuti.
Sono pronti quando sono colorati sotto, i miei forse troppo :-)
Lasciarli raffreddare, decorre con la glassa ottenuta con lo zucchero a velo lavorato solo con acqua e con i confettini colorati.


Ci vediamo il mese prossimo nella cucina di Nadia per sperimentare i suoi Caronsei.

mercoledì 8 ottobre 2014

Fusilli calabresi con ricotta e 'nduja




Oggi vi propongo un ricordino dalla Calabria.
Anche le mie vacanze ruotano intorno alla cucina, piatti nuovi da assaggiare, prodotti locali da cercare, locali segnalati da visitare….. al ritorno i souvenir sono soprattutto culinari :-)
Mi piace portare a casa prodotti tipici per rinnovare durante l'anno, o, almeno per qualche mese, il sapore delle vacanze.
Così al mio ritorno dalla Calabria ho organizzato per la famiglia, genitori, fratelli, cognati e nipoti tutti, un bel pranzetto a base di prodotti tipici calabresi, dall'antipasto al dolce, preparando, tra l'altro, questo meraviglioso piatto dal sapore dolce e deciso che avevo assaggiato in una delle serate a tema in villaggio
Io assaggio, studio, valuto, chiedo e ….. porto a casa ricette, i miei più cari souvenir :-)

300 g. di fusilli calabresi
4 – 5 cucchiai di ricotta fresca
1 cucchiaio di 'nduja
qualche cucchiaio di sugo di pomodoro

per il sugo
300 g. di passata di pomodoro
mezza cipolla di tropea
sale
olio
pecorino crotonese stagionato (facoltativo)

Preparare il sughetto di pomodoro lasciando delicatamente appassire in qualche giro d'olio una mezza cipolla di tropea, unire la passata di pomodoro, salare, cuocere a fuoco basso, coperto, per circa un'ora.
Cuocere i fusilli in abbondante acqua bollente salata, scolarli lasciando un po' d'acqua di cottura da parte.
In una capiente pentola mantecare i fusilli con la ricotta e qualche cucchiaio di sugo di pomodoro, unire il cucchiaio di 'nduja (o più secondo i gusti) continuare la mantecatura aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaio di acqua di cottura.
Servire subito, completando con una spolverata di pecorino.